Nei primi secoli dell’islam esistevano infine numerosi racconti relativi alla diffusione delle immagini del profeta; in uno scritto sui «segni della profezia» dell’erudito musulmano Abû Bakr Ah’mad b. al-H’usayn al-Bayhaqî — attivo nella prima metà dell’XI secolo d.C. — al capitolo intitolato “Ciò che è noto riguardo all’immagine (‹s’ûrah›) del profeta Muhammad e a proposito delle immagini dei profeti che lo hanno preceduto in Siria” l’autore narra ad esempio di un mercante meccano contemporaneo del profeta che in un monastero di Bosra avrebbe avuto modo di vedere le immagini dipinte di Muhammad e di Abû Bakr, il primo califfo; e di un altro commerciante di Mecca, il quale, durante un viaggio in Siria, sarebbe stato condotto in una casa decorata da pitture, e avrebbe identificato fra esse l’immagine del profeta. Narrazioni come queste, se pure appartengono a quel particolare tipo di letteratura il cui scopo principale era di fornire ogni sorta di prove della missione profetica di Muhammad, sono comunque di notevole antichità e rivelano un mondo saturo di immagini a carattere religioso, facendo balenare la possibilità che raffigurazioni del profeta — ben attestate, in epoche più recenti, in molte regioni del mondo islamico — fossero presenti, in contesti di tipo privato, anche nel periodo iniziale dell’islam.
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K E Y W O R D S
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• Abu_Bakr (Abû Bakr)
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