«Negli ultimi anni stiamo assistendo dal vivo alla nascita di un sistema complesso macroscopico — spiega Guido Caldarelli, ricercatore dell’Isc —. Si tratta di internet, un enorme laboratorio per studiare cosa succede quando una miriade di agenti entra in interazione». I creatori di internet appartengono alla generazione di Woodstock e la loro filosofia ha lasciato una traccia profonda nel funzionamento della rete: aperta, software di dominio pubblico, costi di accesso limitati, libertà di espressione e apertura alla innovazione. «Al contrario di altre infrastrutture, come la rete elettrica o quella stradale, né internet né il world wide web sono stati progettati dall’alto — prosegue Caldarelli —. Finora, non è stata creata nessuna autorità centralizzata che stabilisca la struttura fisica della rete o il suo contenuto. Tutto è stato lasciato nelle mani degli utenti». Negli ultimi anni, una parte degli studiosi di sistemi complessi si è dedicato alle reti. Non solo internet, ma anche le reti neuronali, le reti di regolazione genetica, le reti di interazioni fra le specie di un ecosistema o persino le reti di relazioni sociali professionali o sessuali fra individui, quelle su cui si diffondono “epidemie” di malattie o di idee. «Forse l’idea di rete è il paradigma dei sistemi complessi — conclude Caldarelli — lo strumento che ci permette di focalizzare l’attenzione sulla struttura delle connessioni e l’architettura generale dei sistemi, piuttosto che sulle singole componenti».
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K E Y W O R D S
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